Nuove indicazioni del Ministero del Lavoro sull’attività dei riders: una panoramica della Circolare n. 9/2025

DiAnnamaria Palumbo

Nuove indicazioni del Ministero del Lavoro sull’attività dei riders: una panoramica della Circolare n. 9/2025

Il 18 aprile 2025, il Ministero del Lavoro ha pubblicato la circolare n. 9/2025, un documento che rappresenta un passo significativo nella regolamentazione delle modalità di lavoro dei riders, figure centrali nell’economia delle piattaforme digitali. Questa circolare anticipa il recepimento, previsto entro il 2 dicembre 2026, della Direttiva Ue 2024/2831, volta a migliorare le condizioni di lavoro nell’ambito delle piattaforme digitali. Tale direttiva, adottata dall’Unione Europea, mira a garantire una maggiore tutela per i lavoratori delle piattaforme, con particolare attenzione ai diritti contrattuali, alle condizioni di sicurezza e al riconoscimento di una subordinazione lavorativa ove applicabile.

La circolare n. 9/2025 stabilisce una serie di indicazioni volte a regolare il rapporto tra le piattaforme digitali e i rider, i quali svolgono la loro attività in un contesto di crescente attenzione normativa e sociale. Tra i punti salienti indicati dal Ministero del Lavoro troviamo:

  1. Chiarimenti sul rapporto di lavoro: la circolare evidenzia che, in attesa delle norme definitive in linea con la Direttiva Ue, le piattaforme digitali devono garantire che il rapporto di collaborazione con i riders sia trasparente e conforme alla normativa vigente. Viene sottolineata la necessità di distinguere correttamente i rapporti di lavoro subordinato da quelli autonomi, evitando abusi e zone grigie.
  2. Sicurezza sul lavoro: un tema cruciale affrontato riguarda la sicurezza sul lavoro. Le piattaforme devono adottare misure adeguate per garantire che i riders operino in condizioni di sicurezza, fornendo loro supporti adeguati, come equipaggiamento protettivo e formazione specifica per affrontare i rischi legati alla mobilità urbana.
  3. Compenso equo: la circolare insiste sull’importanza di garantire un compenso equo e proporzionato, evitando situazioni di sfruttamento. Il Ministero sottolinea che il compenso minimo deve rispettare i parametri stabiliti dai contratti collettivi nazionali e che eventuali algoritmi di calcolo delle tariffe non devono penalizzare i lavoratori.
  4. Utilizzo degli algoritmi: un altro punto fondamentale riguarda l’uso degli algoritmi da parte delle piattaforme. Questi strumenti, spesso utilizzati per assegnare le consegne e monitorare le performance, devono essere trasparenti e non discriminatori. Il Ministero richiede che i riders siano informati sulle logiche che governano tali algoritmi e che abbiano la possibilità di contestare eventuali decisioni automatizzate.
  5. Associazioni sindacali: infine, viene ribadita la necessità di favorire il dialogo tra le piattaforme e le associazioni sindacali, promuovendo la contrattazione collettiva come strumento per garantire migliori condizioni lavorative.

In conclusione, la direttiva europea 2024/2831 rappresenta un’importante conquista nel percorso verso il miglioramento delle condizioni di lavoro nel settore delle piattaforme digitali. Essa impone agli Stati Membri di adottare misure concrete per contrastare la precarietà lavorativa, assicurando ai lavoratori una maggiore protezione sociale e diritto a condizioni di lavoro dignitose. Con la circolare n. 9/2025, il Ministero del Lavoro italiano si prepara a recepire queste disposizioni, avviando un dialogo con le parti interessate per definire un quadro normativo equilibrato e inclusivo.

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