È legittimo il licenziamento disciplinare notificato via PEC dell’avvocato: la sentenza della Corte di Cassazione n. 7480/2025

DiAnnamaria Palumbo

È legittimo il licenziamento disciplinare notificato via PEC dell’avvocato: la sentenza della Corte di Cassazione n. 7480/2025

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7480/2025, ha affrontato la questione della validità della notifica del licenziamento disciplinare via PEC all’avvocato del lavoratore, nel caso in cui quest’ultimo abbia eletto il proprio domicilio presso il legale durante il procedimento disciplinare.

La controversia nasce dalla contestazione di un licenziamento disciplinare da parte di un lavoratore che, durante il procedimento disciplinare, aveva formalmente eletto domicilio presso il proprio avvocato. Al termine del procedimento, il datore di lavoro ha notificato il provvedimento di licenziamento tramite posta elettronica certificata (PEC) direttamente al legale del lavoratore.

Il lavoratore, contestando la legittimità della notifica, ha sostenuto che il licenziamento avrebbe dovuto essere comunicato personalmente a lui oppure con modalità diverse rispetto alla PEC inviata al suo avvocato. La questione è stata quindi sottoposta al vaglio della Corte di Cassazione.

Con la sentenza n. 7480/2025, la Suprema Corte ha chiarito che la notifica del licenziamento disciplinare via PEC all’avvocato del lavoratore è da considerarsi pienamente legittima, a condizione che il lavoratore abbia esplicitamente eletto domicilio presso il legale durante il procedimento disciplinare.

Secondo la Corte, l’elezione del domicilio presso il proprio avvocato comporta l’assunzione di tutte le conseguenze legali relative alla ricezione di atti e comunicazioni inerenti al procedimento. Pertanto, il datore di lavoro che invia la comunicazione di licenziamento al domicilio eletto adempie correttamente all’obbligo di notifica.

La sentenza si fonda su due principi fondamentali:

• La libertà di elezione del domicilio: Il lavoratore ha il diritto di scegliere un domicilio per la ricezione di atti e comunicazioni, compreso quello presso il proprio avvocato. Tale scelta è vincolante per tutte le parti del procedimento.

• La validità della PEC come mezzo di comunicazione ufficiale: La PEC costituisce uno strumento legale e idoneo per la trasmissione di atti ufficiali, garantendo certezza giuridica e tracciabilità della comunicazione.

La decisione della Corte ribadisce la centralità del principio di correttezza nelle comunicazioni legali e sottolinea come l’elezione del domicilio presso un avvocato sia una scelta che comporta precisi obblighi e responsabilità. Il licenziamento disciplinare notificato via PEC all’avvocato del lavoratore, in presenza di un’esplicita elezione di domicilio, è dunque legittimo e conforme alle disposizioni di legge.

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